Alimentazione e disinformazione.
Più faccio visite più mi accorgo di quanta confusione ci sia dal punto di vista dell'alimentazione. Prima di iniziare questo lavoro non ci facevo caso, anzi spesso e volentieri mi sentivo io quella "strana" perché rispetto alla maggior parte delle persone che mi circondavano, mangiavo più "light", concedendomi sempre qualche sgarro, soprattutto dolce, ma senza mai eccedere. Mi veniva naturale, non perché temevo di ingrassare o per fissazioni di questo genere (anche se ovviamente ci tengo ma questo si era giá capito), ma per una questione di gusto, perchè amo le cose semplici, e di organismo: se sono sazia,se non ho fame,se ho già mangiato, non riesco a mangiare ancora. Ho imparato a conoscere il mio corpo, il mio bisogno, le mie esigenze e soprattutto a capire se è fame o semplicemente sfizio quindi se mi serve o no.
Sono cose non da poco quando si parla di alimentazione. Molte persone non sentono la famosa campanella che ci avvisa quando è il momento di fermarsi o quando è il momento di mangiare e questo porta a disordini alimentari non indifferenti. (Sia chiaro che: se ho appena pranzato e mi sento abbastanza piena, ma zia Maria arriva con un vassoio di bignè.. due me li mangio tranquillamente e anche con gusto. Ovviamente nn mi riferisco a questi sfizietti occasionali ma ad abitudini alimentari totalmente distorte).
Ultimamente sento tante persone che saltano la colazione,gli spuntini e anche il pranzo, poi a cena (reduci da una giornata di lavoro pesante) mangiano un pezzo di pane con formaggio..o affettato o roba che nn richiede una grande preparazione, quindi rapida e poco impegnativa ma totalmente sbagliata.
All'inizio non ci fai caso, poi però inizi ad avere problemi fisici, stanchezza, stress, insonnia, malumore, aumento di peso, ritenzione idrica, problemi di circolazione e allora forse apri gli occhi e dici: non sarà che mangio male??? Nessuno ce l'ha mai insegnato, dovrebbero inserire "educazione alimentare" dalla prima elementare... si eviterebbero tante complicazioni.
